La discussione sul servizio universale è tardiva

È un paradosso: in un momento in cui lo sviluppo tecnologico permette una diversità di offerta mediatica senza precedenti, la SSR si spinge in aree di mercato che non fanno parte del mandato previsto dalla sua concessione.


Relazione Gregor Rutz, Consigliere nazionale UDC / Membro CTT-CN

Oggi, le attività della SSR si estendono ben oltre il mandato di «servizio pubblico»:

  • La SSR gestisce ancora stazioni radiofoniche che rappresentano una concorrenza diretta alle offerte private esistenti (per esempio Radio Swiss Pop, la radio giovanile SRF Virus o SRF3).
  • La SSR produce programmi televisivi che non fanno parte del «servizio pubblico» e che sono prodotti in forma simile o identica anche da emittenti private (per esempio programmi di cucina o di intrattenimento).
  • La SSR sta espandendo sempre di più la sua offerta online – nonostante le disposizioni contrarie stabilite nella concessione.

Specialmente nel settore online, le offerte della SSR rappresentano la concorrenza principale ai servizi delle compagnie mediatiche private. Pertanto, il settore internet, dove regna una notevole diversità di offerta ed è anche possibile la concorrenza, deve essere lasciato il più possibile ai fornitori privati. La SSR deve limitare i suoi servizi al minimo, il che – tranne che nell’area romancia – significa in particolare la gestione di un’audioteca e una videoteca. Anche il divieto di pubblicità online deve essere rigorosamente rispettato.

La portata del mandato di servizio universale che la SSR deve adempiere deve essere discussa anche in altri settori: per esempio, il numero di stazioni SSR deve essere rivisto, ma anche le offerte di contenuto devono essere sottoposte a una valutazione critica.

Cosa si deve fare? Ci sono tre punti in primo piano:

  1. Creazione di condizioni-quadro più favorevoli alla concorrenza: per questo, abbiamo bisogno di una discussione aperta sul mandato del servizio universale. Ciò deve avvenire con i fornitori interessati (soprattutto privati) ma, naturalmente, anche in parlamento – sempre in vista del risultato della votazione del 13 febbraio 2022, che chiede un cambiamento di rotta nella politica dei media e, in particolare, un abbandono dei flussi di sovvenzioni in costante aumento.
  2. Concentrazione della SSR sul suo mandato fondamentale: l’attuale concessione SSR è concepita come una licenza transitoria e scade alla fine del 2022. La licenza provvisoria fu rilasciata all’epoca in parallelo con la consultazione sulla (fallita) legge federale sui media elettronici (LME). Il Consiglio federale deve presentare immediatamente un documento di discussione sulla revisione della concessione e coinvolgere il Parlamento in questi lavori.
  3. Moderazione in ulteriori attività di regolamentazione: le autorità sono attualmente confrontate con diverse domande e pretese in materia di regolamentazione delle piattaforme internet. Nell’UE, i relativi dibattiti sono in corso (Digital Markets Act, Digital Services Act), e in Svizzera sono previsti per la fine dell’anno (documento di discussione

dell’UFCOM sulla regolamentazione delle piattaforme, proposta del DFGP sui diritti d’autore). Questi dibattiti dovrebbero essere condotti con la dovuta cautela e, soprattutto, in relazione alle singole aree tematiche (diritto d’autore, diritto della concorrenza, diritto penale), ma non hanno comunque nulla a che vedere con la promozione dei media.

La nostra iniziativa costringe la SSR a fare la correzione di rotta descritta sopra. Ecco perché, insieme al nostro comitato apartitico, lancio l’iniziativa «200 franchi bastano!»

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Iniziativa SSR «200 franchi bastano!»

I co-presidenti del comitato apartitico presentano l’iniziativa SSR «200 franchi bastano!». L’iniziativa mira a limitare il canone per la SSR dagli attuali 335 franchi a 200 franchi. Le aziende e le imprese commerciali non sono più tenute a pagare la tassa. L’iniziativa prevede che la perequazione finanziaria tra le regioni linguistiche sia mantenuta come oggi e che le emittenti radiofoniche e televisive private ricevano almeno l’attuale quota del canone.

Indirizzo

Iniziativa SSR
«200 franchi bastano!»
Casella postale 54
8416 Flaach

IBAN CH43 0884 5330 3343 0000 0

info@iniziativa-ssr.ch

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