Iniziativa SSR «200 franchi bastano!»

I co-presidenti del comitato apartitico presentano l'iniziativa SSR «200 franchi bastano!». L'iniziativa mira a limitare il canone per la SSR dagli attuali 335 franchi a 200 franchi. Le aziende e le imprese commerciali non sono più tenute a pagare la tassa. L'iniziativa prevede che la perequazione finanziaria tra le regioni linguistiche sia mantenuta come oggi e che le emittenti radiofoniche e televisive private ricevano almeno l'attuale quota del canone.

L’iniziativa esige che il canone radiotelevisivo di 335 franchi annui per economia domestica – che è attualmente il più elevato del mondo ed è indipendente dagli apparecchi – sia limitato a 200 franchi. Le aziende e le imprese commerciali saranno esenti dalla tassa. Il consigliere nazionale Thomas Matter (UDC) spiega: «Non è un segreto che il canone obbligatorio pagato – indipendentemente dall’apparecchio di ricezione – dalle economie domestiche private, ma anche da ditte e imprese, a beneficio della Società svizzera di radiotelevisione (SSR), non rispecchia più da tempo la realtà del consumo dei media nel nostro paese. Stiamo lanciando la nostra iniziativa popolare per rimediare a questa situazione».

Oggi, le ditte e le imprese pagano una tassa SSR che dipende dalla loro cifra d’affari. È irrilevante che utilizzino o no i servizi della SSR. Hans-Ulrich Bigler, direttore dell’Unione svizzera delle arti e mestieri, sottolinea che le imprese, rappresentate dall’USAM si erano opposte fin dall’inizio a questo prelievo insensato. Critica la doppia imposizione degli imprenditori: «Il prelievo contraddice anche il principio del diritto fiscale di evitare la doppia imposizione. Anche qualora l’imprenditore usasse i media SSR mentre lavora nel suo ufficio, avrebbe comunque già pagato questa tassa come privato».

Oggi, la diversità dei media è più grande che mai, con una moltitudine di offerte su internet. «Noi giovani utilizziamo da molto tempo molti canali e ci informiamo ampiamente sulla vita sociale e politica in qualsiasi momento e ovunque. Un servizio statale di base nel settore online non è quindi più necessario.», dice Matthias Müller, presidente dei Giovani Liberali Svizzera. Aggiunge che molti giovani sono sorpresi quando arriva il conto di Serafe di 335 franchi. «Noi giovani stiamo pagando per un servizio che conosciamo appena e che essenzialmente non usiamo.»

L’iniziativa popolare vuole, tramite una perequazione finanziaria, permettere alle minoranze linguistiche di continuare a ricevere programmi di valore uguale a quelli della radio e della televisione svizzero-tedesca SRF. «Poiché la concorrenza nella Svizzera tedesca è di gran lunga maggiore che, per esempio, in Ticino, in particolare la SRF di lingua tedesca può e deve essere sensibilmente ridotta.» spiega Marco Chiesa, consigliere agli Stati e presidente di UDC Svizzera. «La nostra iniziativa vuole inoltre che le stazioni radiofoniche e televisive private ricevano perlomeno l’attuale quota del canone.», aggiunge.

Il politico esperto di media e consigliere nazionale Gregor Rutz (UDC) afferma che la SSR sarebbe oggi penetrata in aree di mercato che non farebbero parte del mandato previsto dalla sua concessione. Le attività della SSR si estendono ben oltre il mandato di «servizio pubblico». Afferma: «La SSR gestisce stazioni radiofoniche che rappresentano una concorrenza diretta alle offerte private esistenti; produce programmi televisivi che non fanno parte del «servizio pubblico» e che sono prodotti in forma simile o identica anche da emittenti private e sta espandendo sempre più le sue offerte online». Specialmente nel settore online, le offerte della SSR rappresentano la concorrenza principale ai servizi delle compagnie mediatiche private. Rutz chiede che si discuta urgentemente la portata del mandato di servizio universale che la SSR deve adempiere.

L’iniziativa «200 franchi bastano!» presentata dal comitato apartitico porta alla necessaria discussione di fondo sulla definizione e la portata del «servizio pubblico» nel settore dei media. L’iniziativa alleggerisce l’onere per tutte le cittadine e per tutti i cittadini ma, soprattutto, per i giovani e le economie domestiche single e, con l’abolizione della tassa per le aziende, anche per la piazza economica svizzera. Il comitato ha presentato il testo dell’iniziativa alla Cancelleria federale per la verifica. Una volta che questa sarà completata e il testo pubblicato nel Foglio Federale, il comitato apartitico inizierà la raccolta delle firme.

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È necessaria una discussione di fondo sulla SSR e sul servizio pubblico. Si è tutti d’accordo su questo in Svizzera. La ragione è tanto ovvia quanto semplice: il panorama dei media è cambiato radicalmente negli ultimi anni. E continuerà a essere soggetto a cambiamenti in futuro. Una cosa è certa: il comportamento dei consumatori è diverso da quello di 10 o 20 anni fa. Usiamo molti canali. Consumiamo contenuti in modo digitale e quando vogliamo. Questo è particolarmente vero per noi giovani.

Indirizzo

Iniziativa SSR
«200 franchi bastano!»
Casella postale 54
8416 Flaach

IBAN CH43 0884 5330 3343 0000 0

info@iniziativa-ssr.ch

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