«200 franchi bastano!» – un’iniziativa da sostenere

Il 7 marzo di sette anni fa, il popolo respingeva l’iniziativa popolare «No Billag», che mirava ad abolire completamente il canone radiotelevisivo.

ilpaese.ch, 17.11.2025

Lara Filippini Deputata UDC in Gran Consiglio

Il 7 marzo di sette anni fa, il popolo respingeva l’iniziativa popolare «No Billag», che mirava ad abolire completamente il canone radiotelevisivo. Verosimilmente a causa della sua drasticità, la proposta fu chiaramente bocciata dal 71,6% dei votanti. L’attuale iniziativa «200 franchi bastano!», lo dice il titolo stesso, è decisamente più moderata e, a mio avviso, merita di essere sostenuta per diverse ragioni.

Una SSR da riportare al suo mandato originario

Nel corso degli anni, l’emittente radiotelevisiva nazionale – che ha come missione principale il servizio pubblico, e dunque un’informazione equilibrata e imparziale – ha progressivamente ampliato la propria presenza e il proprio peso nel panorama mediatico svizzero. Pur rimanendo un attore centrale, la SSR ha via via assunto un ruolo che va oltre quello di servizio pubblico, con risorse e strutture che difficilmente trovano paragone nel settore privato. Un ridimensionamento ragionevole potrebbe contribuire a ristabilire un equilibrio più sano e sostenibile.

Per quanto riguarda l’informazione, alcuni osservatori ritengono che la SSR abbia negli ultimi anni assunto toni meno neutrali, con una tendenza a riflettere il cosiddetto mainstream del politicamente corretto. Senza voler mettere in discussione l’importanza di un’informazione autorevole e di qualità, sarebbe tuttavia auspicabile rafforzare quel pluralismo che a volte sembra non esserci, garantendo una reale rappresentanza della diversità di opinioni presenti nel paese.

In questa prospettiva, una revisione del canone – anche parziale – potrebbe essere interpretata non tanto come una penalizzazione, quanto come uno stimolo a ridefinire le priorità del servizio pubblico, affinché torni a essere un punto di riferimento condiviso da tutta la popolazione.

Le rimarrebbero pur sempre 850 milioni l’anno

Parziale, ho detto, perché l’iniziativa lascia comunque alla SSR la cifra non indifferente di 850 milioni di franchi l’anno, con la quale potrà garantire il servizio pubblico, anche se, data la prevalenza di sinistra del giornalismo odierno, dubito che ci sarà un sensibile miglioramento nell’imparzialità e nell’equità dell’informazione. Ma, perlomeno, se non se ne migliorerà la qualità, se ne ridurrà la quantità.

Eliminare un’ingiustizia che grava sulle PMI

Le ragioni, come detto, sono diverse ma, in particolare, ce n’è una che mi sembra più importante delle altre: attualmente, le aziende sono tenute a pagare un canone sulla base del loro fatturato – nota bene, non sull’utile. Una cifra che può arrivare a 50’000 franchi l’anno per un’azienda che, salvo forse qualche eccezione, non usufruisce dei programmi radiotelevisivi. Ma, soprattutto, i cui dipendenti pagano già il canone obbligatorio privatamente, tramite la loro economia domestica.

Urs Furrer, direttore dell’Unione svizzera delle arti e mestieri (usam), ha recentemente portato un esempio in un dibattito di «Arena»: un’autofficina di Zurigo, con un fatturato di circa 25 milioni di franchi, versa oggi all’Amministrazione federale delle contribuzioni, per il canone SSR, 5’750 franchi. In passato (fino al 2019), erano 218 franchi. Il canone è 16 volte quello del 2019! Per un garage che, evidentemente, non guarda la TV.

L’iniziativa «200 franchi bastano!» chiede l’esenzione dal canone per le aziende. Ponendo così fine a una palese quanto grave ingiustizia.

Io voterò SÌ, e Voi?

Condividi questo post:

Facebook
Twitter
LinkedIn

Leggi altri articoli

Iniziativa SSR «200 franchi bastano!»

I co-presidenti del comitato apartitico presentano l’iniziativa SSR «200 franchi bastano!». L’iniziativa mira a limitare il canone per la SSR dagli attuali 335 franchi a 200 franchi. Le aziende e le imprese commerciali non sono più tenute a pagare la tassa. L’iniziativa prevede che la perequazione finanziaria tra le regioni linguistiche sia mantenuta come oggi e che le emittenti radiofoniche e televisive private ricevano almeno l’attuale quota del canone.

Indirizzo

200 franchi bastano! / Iniziativa SSR,
Casella postale 181,
8021 Zurigo

IBAN CH84 0070 0114 9042 0512 4

info@iniziativa-ssr.ch

Social Media